Nata e cresciuta in Messico ove ha svolto la professione di architetto fino al 2006, Chelita Zuckermann si avvicina gradualmente all'arte e, in specifico alla pittura. Scopre poi nell'originale linguaggio scultoreo da lei lungamente pensato e ideato in cui il metallo e acciaio sono indiscussi protagonisti, la vera possibilità per coniugare la sua originaria formazione con la prepotente, vulcanica creatività di cui è, da sempre, dotata.
Affascinata sin da giovane dalla lussureggiante natura della erra d'origine della Zuckermann offre quindi a piante e animali, spesso insetti, la possibilità di una rinascita con dimensioni, colori e sostanza diversi dall'originaria natura e, anticipando forse profeticamente le recenti elaborazioni della zootecnia robotica, le consegna, icone di un prossimo futuro, all'immaginario collettivo. Frutto di un puntuale studio biologico, di un'accurata progettazione tecnica e di un altrettanto precisa realizzazione in scala con alluminio, acciaio Inox e acciaio Corten, le sue creature scintillanti e luminose, collocate già in molti musei, dominano lo spazio e la nostra fantasia.
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