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SULLE ALI DI UNA FARFALLA

        E' tutt'altro che casuale, nella mia pratica di interprete dell'arte contemporanea, rivedere le mie convinzioni rispetto ai contesti espressivi che esulano dalla tradizione.

Nel dizionario dei termini d'uso dell'odierna critica d'arte - dove prevalgono i dettati e le intenzioni dell'Arte Concettuale - sono venute quasi del tutto a mancare parole come emozione, armonia, messaggio, espressione, che invece rimangono per me ancora significative.

Per spiegarmi meglio voglio qui esemplificare con gli artisti di ambito Concettuale, i quali operano attraverso sfaccettature che non hanno come soggetto l'Arte, ma la filosofia, fornendo prodotti dalla struttura estetica variegata, come i severi protagonisti dell'Arte Povera. Essi solitamente usufruiscono di materiali poveri quanto inusuali come le pietre di torrente legni di alberi, o lastre di ferro arrugginito. Nasce così un ribaltamento tra forme, materiali e concetti, tramite sperimentazioni estetiche. In questo contesto vengono banditi i canoni estetici di riferimento del passato.

        In questo senso sono portato a considerare i lavori di Chelita Zuckermann congeniali a una collocazione in ambito Concettuale, sia dal punto di vista del costrutto compositivo che per la tipologia del materiale con il quale l'autrice esegue la sua sperimentazione. In apparenza il suo modo di procedere si adice alla formula professionale dell'artigiano, abile e sapiente nel tagliare, in questo contesto, la lamina di alluminio, tradizionalmente di uso industriale; con grande talento valorizza la materia, malleabile nel taglio, in forme idonee a una figurazione plastica, idealmente immaginata come assemblaggio di singoli pezzi, e nata dall'intuizione e dall'emozione creativa.
Ma il suo modo di procedere si differenza e si evolve rispetto a quello degli operatori estetici dell'Arte Povera, poiché si avvale della forza della Poesia che si fa immediata e tangibile essenza.

        Chelita Zuckermann è artista visionaria, messaggera di emozioni e di armonia spirituale. Il suo soggetto principe è il territorio della Natura, dove si innalza verso il cielo una farfalla, le cui ali in alluminio specchiante nei colori dell'oro e dell'argento seducono con le coincidenze dei riverberi della luce. Mi sono ignote altre composizioni di simile qualità e fattura, ossia di un costrutto fattualmente pesante ma, alla vista, di diafana leggerezza, e mi stupiscono le composizioni floreali di una disarmante, quanto apparente, semplicità esecutiva.

L'alluminio è dunque qui un meditato strumento espressivo atto a riflettere la magnificenza cromatica di madre natura; magico specchio che rivela sinfonie di forme e di colori; messaggero gioioso della presenza del vento e delle piante quando, all'aperto, ne coglie il moto leggero, e infine, sotto la luce artificiale, testimone del silenzio metafisico della notte e narratore delle stagioni della vita sule ali di una farfalla.

 

Paolo Levi

ENGLISH

 ART CRITIC ·  

ON THE WINGS OF A BUTTERFLY  

 

   It is not completely random, in my practice of interpreter of contemporary art, to review my convictions with respect to the expressive contexts that go beyond tradition. In the dictionary of the terms of use of today’s art criticism - where the dictates and intentions of Conceptual Art prevail - words like emotion, harmony, message, expres-sion, which instead remain for me significant, have almost completely disappeared.

 

To explain myself better I want to exemplify with Conceptual artists, who operate through facets that do not have the subject of Art, but philosophy, providing products with a varied aesthetic structure, such as the severe protagonists of “Poor Art”. They usually make use of materials that are as poor as they are unusual, such as the torrent stones, wood or rusty iron plates. Thus a reversal between forms, materials and concepts are born, through aesthetic experimentation. In this context the aesthetic reference canons of the past are banned. 

 

In this sense I am inclined to consider the works of Chelita Zuckermann congenial to a collocation in the conceptual context, both from the point of view of the compositional construct and the typology of the material with which the artist performs her experimentation. Apparently her way of proceeding is suited to the professional formula of the artisan, skiled and wise in cutting, in this context, the aluminum foil, traditionally used for industrial purposes; with great talent she enhan-ces the material, malleable in the cut, in shapes suitable for a plastic figuration, ideally imagined as an In assembly of single pieces, and born from intuition and creative emotion. But her way of proceeding differs and evolves with respect to that of the aesthetic operators of  Poor Art, since she uses the force of Poetry  which becomes an immediate and tangible essence.  

 

Chelita Zuckermann is a visionary artist, messenger of emotions and spiritual harmony. 

Her main subject is the territory of Nature, where a butterfly rises to the sky, whose wings in mirrored aluminum in the colors of gold and silver seduce with the coincidences of the reflections of light. I am unaware of other compositions of similar quality and workmanship, that is of a factually heavy construct but, at the sight, of diaphanous lightness, and I am surprised by the floral compositions of a disarming, yet apparent, simplicity of execution. 

Aluminum is therefore here a meditated expressive instrument designed to reflect the chromatic magnificence of mother nature; magical mirror that reveals symphonies of shapes and colors; joyful messenger of the presence of the wind and of the plants when, outdoors, catches its light and motion; and finally, under artificial light, witness of the metaphysical silence of the night and narrator of the seasons of life on the wings of a butterfly. 

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CATALOG - Chelita Zuckermann's Sculptures
CATALOGO-Chelita Zuckermann Sept.-2024-c
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